Gli esercizi di memoria per gli anziani
Invecchiare bene si può. L’invecchiamento attivo è un percorso che ogni persona può seguire durante la terza età per mantenere nelle migliori condizioni possibili fisico e mente, compatibilmente con le proprie condizioni complessive di salute.
Prendendo consapevolezza che l’avanzare dell’età causa naturalmente un progressivo deterioramento delle funzioni fisiche e cerebrali (cognitive, emotive, motorie, del ritmo sonno-veglia) in misura variabile in ogni persona, è possibile accettare serenamente questo processo e impegnarsi per aiutare le facoltà intellettive a rimanere attive ed efficienti.
L’invecchiamento attivo infatti è una condizione che si costruisce nella vita quotidiana, seguendo regole e buone abitudini che rappresentano una vera e propria ginnastica per mantenere la mente agile, allenata e per contrastare il naturale processo di invecchiamento cerebrale.
I cambiamenti nella memoria
L’indebolimento della memoria è uno dei fattori che fa prendere coscienza alle persone del tempo che passa: numeri di telefono, nomi di persona e vocaboli non tornano in mente al momento opportuno oppure appuntamenti, procedure e percorsi che erano familiari e automatici improvvisamente diventano più confusi. I cambiamenti possono coinvolgere la memoria di breve termine, quella di lungo termine e la memoria di lavoro, che ci permette di imparare nuove nozioni e di elaborarle in modo attivo. Se non intervengono altre patologie, il processo di indebolimento della memoria è lento e progressivo, con dei possibili picchi nel caso di eventi traumatici o stressanti come lutti, malattie e stati depressivi.
Quando la memoria, che negli anni è stata un valido “assistente” nella vita quotidiana, inizia a dare qualche segno di debolezza, le persone spesso reagiscono con un senso di insicurezza e rassegnazione e prendono l’abitudine di compensarla affidandosi alle note scritte o all’aiuto dei familiari per tenere traccia di ciò che vogliono ricordare. Spesso subentra un senso di vulnerabilità che porta l’anziano a cercare certezze nella routine, delegando attività che prima svolgeva autonomamente, con la convinzione di non essere più capace di imparare nuove nozioni, attività o di familiarizzare con i dispositivi tecnologici che aiutano a semplificare la vita quotidiana.
Tuttavia è importante reagire proprio in questa fase, impegnandosi in un programma di allenamento costante della memoria. È un impegno che, anche se non inverte la rotta del processo fisiologico di invecchiamento, porterà risultati visibili nella vita quotidiana e rinnoverà il senso di sicurezza in sé.
Le buone consuetudini alleate della memoria
“Mens sana in corpore sano” è un concetto valido anche nella terza età.
Ecco alcune semplici regole quotidiane che aiutano a preservare la memoria e le capacità cognitive:
- mantenere un ritmo sonno-veglia equilibrato. Sebbene con l’età si tenda a dormire meno, bisogna cercare di avvicinarsi il più possibile a un sonno di 7-8 ore. A tale proposito è utile condurre una vita attiva con una moderata attività fisica durante il giorno, consultando il medico per ricorrere a qualche supporto come la melatonina che aiuta a ripristinare l’equilibrio del ritmo sonno-veglia
- seguire una dieta bilanciata, completa di sostanze nutritive; non fumare, bere alcolici in quantità moderata e mantenere il peso forma
- praticare un’attività fisica quotidiana commisurata all’età (passeggiate, ginnastica dolce, cyclette, e così via), che aiuta anche a mantenere un umore positivo
- coltivare una vita sociale attiva, ricca di relazioni interpersonali e dedicarsi a hobby, attività di svago e impegni fissi (corsi, volontariato) che aiutano ad evitare il senso di isolamento
- impegnarsi a imparare cose nuove per mantenere viva la curiosità ed esercitare la memoria
- svolgere attività di stimolazione cognitiva, che vedremo nel prossimo paragrafo
Uno stile di vita sano e attivo aiuta a conservare un atteggiamento curioso e positivo, che favorisce le facoltà cognitive e allontana l’insorgere di alcuni sentimenti tipici dell’età anziana: il senso di solitudine, passività e fatalismo.
Gli stimoli che nascono da una vita attiva contribuiscono a consolidare un’attitudine positiva verso l’esistenza, accettando la vecchiaia come una condizione naturale, non patologica, in continuità con ciò che si è stati prima e non in contrapposizione.
Infatti, nonostante le limitazioni e le difficoltà di salute, è possibile imparare ad apprezzare i ritmi rilassati e il tempo libero che la terza età offre e beneficiare della possibilità di dedicarsi a ciò che piace, vivere gli affetti, dare un contributo in termini di volontariato e costruire nuovi legami personali.
Esercizi utili per mantenere attiva la memoria
La nostra mente, per mantenersi elastica e in efficienza, ha bisogno di stimoli e si nutre di immagini, associazioni di idee, emozioni. Quando la impegniamo in un’attività stimolante, si attivano collegamenti nuovi tra informazioni che abbiamo immagazzinato nel corso di esperienze precedenti, conservandole vive e operative.
Le attività di stimolazione cognitiva negli anziani sono utilissime perché rafforzano le connessioni cerebrali e allenano le varie aree: quella del linguaggio, della logica, della percezione dello spazio, della memoria autobiografica ed episodica. Per questo motivo, imparare nuove nozioni e provare ad adottare nuove prospettive e punti di vista sono attività salutari per il cervello, soprattutto nella terza età.
Suggerimenti per stimolare la memoria degli anziani nella vita quotidiana
Gli esercizi per la memoria che proponiamo possono essere inseriti facilmente nella vita quotidiana, con costanza, volontà e perseveranza:
- visualizzare dei luoghi familiari: quando si esce, impegnarsi a osservare i particolari dei luoghi (strade, negozi, ristoranti, case di amici e parenti) e poi, una volta tornati a casa, provare a ripercorrere mentalmente quei luoghi, concentrandosi sui dettagli. Oppure provare a visualizzare luoghi familiari (la casa delle vacanze, il vecchio ufficio, ecc). All’inizio il ricordo di insieme sarà poco accurato e sarà difficile rievocare i particolari ma poi, esercitandosi a notare dettagli, colori e forme, l’attenzione diventerà più vigile e allenata
- ripercorrere la giornata appena trascorsa: ogni sera, prima di andare a letto, ripensare alla giornata appena trascorsa (le attività svolte, i pasti consumati, le persone incontrate e i dialoghi con loro). È un modo utile per fissare nella memoria i particolari che rendono ogni giornata unica e per abituarsi a notare e ad apprezzare i piccoli eventi che movimentano la routine
- scrivere a mano pensieri o ricopiare brevi testi: si noterà che in breve il movimento della mano diventerà più fluido e sicuro e si riuscirà a concentrare più attenzione sul significato delle parole
- esercitarsi a individuare ogni giorno una notizia (su un giornale, in Tv, alla radio), ad ascoltarla con attenzione e poi a ripeterla 3 volte, come per raccontarla a qualcuno. La prima volta il racconto sarà più vago e frammentario, poi la narrazione diventerà più articolata e ricca di connessioni logiche
- misurarsi in semplici compiti logici: effettuare a mente dei calcoli e poi scriverli su carta; aprire il vocabolario e imparare una parola nuova al giorno, scrivendone il significato su un quaderno e ripassando ogni giorno le parole imparate nel mese; scrivere un elenco di parole che iniziano, per esempio, con BA, poi con BE. Si noterà che all’inizio le idee saranno poche ma poi, anche mentre si è impegnati in altre attività, la mente, ormai attivata sul compito, continuerà a suggerire nuove risposte. Queste attività possono diventare delle divertenti sfide da proporre al partner, agli amici o ai nipotini, che con la loro vivacità e fantasia saranno un ulteriore stimolo
- combattere la routine in tutte le sue forme: impegnarsi per cambiare ogni giorno qualcosa nella scansione della giornata, come orari, abitudini, nuove strade per andare a fare la spesa, nuovi percorsi con il bus, ascoltare un diverso canale radio
- intraprendere qualcosa che non si è mai fatto prima: ascoltare la musica classica, leggere un libro di un nuovo autore, ascoltare un audiolibro, iscriversi a un corso dell’Università della Terza Età, sperimentare una nuova ricetta, cimentarsi in un corso base di una lingua straniera, provare a ricamare un oggetto da regalare a Natale, disegnare, utilizzare lo smartphone. È importante mantenere un atteggiamento mentale sereno, incanalando tutte le energie nell’atto stesso di imparare, senza demoralizzarsi per gli insuccessi o temere di essersi impegnati in una sfida superiore alle proprie forze
- dedicarsi ai propri hobby introducendo sempre un fattore di novità: se si lavora a maglia provare un nuovo modello o punto che ci tenga impegnati, evitando di ripetere procedure che ormai si fanno in automatico e che non stimolano il cervello; se si gioca a carte, variare i giochi e i compagni di gioco per mettersi alla prova con nuove regole e strategie
- cimentarsi nei classici giochi enigmistici, come cruciverba, sudoku, rebus, è un utile allenamento, a patto di alternarli frequentemente, per fare in modo che l’esperienza e le nozioni acquisite e memorizzate (come capita per esempio agli appassionati di parole crociate) non si sostituiscano all’attività cerebrale necessaria per trovare le soluzioni. È anche importante trovare giochi adeguati al proprio livello, per non rischiare di annoiarsi o di demotivarsi.: In edicola esistono tantissime proposte adeguate per tutti i livelli, dai principianti assoluti agli avanzati. Un altro gioco utile è il Memory con le carte, interessante per coinvolgere i nipotini in un’attività divertente
- se ci si sente portati, dedicare un po’ di tempo ogni giorno ad attività che calmano il flussi dei pensieri e portano serenità: lo yoga, la meditazione, la preghiera.