Al via a Trento la seconda edizione di Alzheimerfest

Tre giorni dedicati alla malattia di Alzheimer, una vera “festa” per dar voce a pazienti, familiari e caregivers, far luce sui loro diritti, ma anche sulle potenzialità della società civile attiva nel sostegno ai malati e alle famiglie.

È l’Alzheimer Fest, in programma dal 14 al 16 settembre a Levico Terme, in provincia di Trento, in collaborazione con la Provincia Autonoma. La manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, coinvolge malati, famiglie, medici, operatori sanitari e sociali, ma anche scrittori, artisti, ricercatori, filosofi, giuristi, oltre a decine di associazioni provenienti da tutta Italia. Il Festival è stato organizzato anche grazie alla collaborazione de “Il Corriere della Sera”, media partner dell’iniziativa, e dell’AIP, Associazione Italiana di Psicogeriatria, in veste di partner scientifico.

Centocinquanta gli eventi, gratuiti e aperti a tutti, in calendario a Trento da venerdì 14 a domenica 16 settembre 2018: concerti, laboratori d’arte, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, dibattiti, seminari e workshop di approfondimento sul fronte della ricerca medica, ma non solo.

Sono previsti anche focus speciali su argomenti giuridici, politiche di assistenza e accessibilità. In particolare, la sezione “La dignità e i diritti” è la più “frequentata” fin dalla prima edizione del Festival. E proprio durante la precedente edizione, svoltasi a Gavirate in provincia di Varese, è stata approvata la Carta di Gavirate, un manifesto in venti punti che mette al centro i diritti inalienabili delle persone e non la malattia di cui soffrono.  

”Maggiore è la fragilità dell’individuo, maggiore deve essere l’impegno di protezione da parte della comunità – afferma il professor Marco Trabucchi, Presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria – con un bilanciamento continuo che permetta di evitare gli sprechi. L’appropriatezza degli interventi sanitari, infatti, permette di indirizzare gli interventi sul bisogno più forte, evitando di disperdere in interventi futili le energie umane ed economiche rivolte alle cure”.

“La patologia dell’Alzheimer è ben più distruttiva dell’indebolimento della memoria e della capacità, che è fisiologico per l’anziano. È un taglio netto e irreversibile con il passato, con la memoria, con l’ambiente di vita e di esperienze della persona”. A scriverlo (su “La Lettura”, inserto del Corriere della Sera, ndr) è il professor Giovanni Maria Flick, giurista già Presidente della Corte Costituzionale. Il professor Flick, nell’ambito della sessione “La dignità e i diritti”, parlerà di “Attentato alla memoria, la dignità come fondamento”.

“Le ragioni per una riflessione e per una mobilitazione di tutti e di ciascuno nei confronti dell’Alzheimer sono molteplici – scrive ancora Flick, sottolineando la necessità di raccogliere le indicazioni contenute nella Costituzione “in tema di dignità, identità, relazione con gli altri, eguaglianza e solidarietà. Quelle indicazioni si riassumono nella reciprocità fra diritti inviolabili e doveri inderogabili di solidarietà sociale; nel diritto ai ‘residui di libertà’ e di autodeterminazione che sopravvivono alla malattia; nel diritto fondamentale alla salute e in quello all’assistenza sociale”.

Le barriere architettoniche e l’accessibilità sono un altro tema importante che troverà voce nell’ambito del Festival.

Design di prevenzione” è il provocatorio titolo del dibattito coordinato da Roberto Casati, filosofo e studioso dei processi cognitivi, Direttore di ricerca presso il Centre National de la Recherche Scientifique e Direttore di Studi presso l’Institut  Nicod di Parigi. “Non basta abbattere le barriere dopo averle erette – afferma Casati – La chiave di volta è integrare la nozione di dignità già nei progetti”. “Una rivoluzione?” si chiede Casati. Sicuramente lo è aver legato insieme i due principi di “dignità” e accessibilità”.  

Di ricerca e sviluppo di nuove terapie si parlerà nell’ambito di vari incontri durante i tre giorni del Festival. Da segnalare il focus su malattia e miglioramento della qualità della vita, con i giovani ricercatori del progetto Airalzh, Associazione Italiana Ricerca Alzheimer Onlus, costituita nel 2014 da clinici e ricercatori universitari impegnati da anni nello studio e nella cura della malattia. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita dei pazienti e i percorsi di cura disponibili, oltre che contribuire alla scoperta di nuove terapie.

Secondo i dati forniti dall’Associazione, sono 46 milioni nel mondo le persone colpite da demenze, di cui oltre la metà soffrono di Alzheimer. In Italia, ottava tra i Paesi con il maggior numero di persone affette, si stimano 1,4 milioni di malati, di cui oltre 600.000 con Alzheimer.

Si prevede che nei prossimi 30 anni i casi triplicheranno ed entro il 2050 saranno 130 milioni le persone colpite da demenza. Un fenomeno di proporzioni talmente vaste da essere definito dall’Organizzazione mondiale della Sanità “una priorità di sanità pubblica”.