La stanza della memoria: gli anziani e le loro storie

Nasce a Firenze un archivio multimediale che raccoglie le storie degli anziani ospiti delle residenze sanitarie assistite. “La stanza della memoria” – è questo il suggestivo nome del progetto – è un‘iniziativa promossa, tra gli altri, dall’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, dalla Libera Università dell’Autobiografia e dalla Regione Toscana.

Storie che diventano un tesoro

L’idea è quella di conservare e fare tesoro delle tante storie, ma anche di aneddoti, foto e disegni che vengono realizzati quotidianamente nelle Rsa, nei centri diurni e nei centri anziani. 

“È un modo per salvare la memoria, anche di chi la memoria la sta perdendo – spiegano i promotori del progetto – un’impresa che va controcorrente, ma al tempo stesso scommette sul patrimonio umano e sui suoi tesori. Nella memoria ritrovata di ogni persona vi è una parte imprescindibile di tutta la storia umana, nel bene e nel male. Riallacciare in una nuova dimensione emotiva i rapporti d’interazione tra anziani e personale che se ne prende cura, questo si intende fare, e poi ricostruire luoghi dove singole memorie e collettivi confronti possano trovare una cornice in cui disegnare uno schizzo di originale socialità”.

“Un progetto – spiega la sua ideatrice, Biancalisa Conti, operatrice in una Rsa rivolto a tutti i responsabili, gli operatori e gli animatori delle residenze sanitarie e dei centri diurni perché creino nelle loro strutture una “stanza della memoria”, dove raccogliere testimonianze scritte, audio, video, foto e oggetti personali dei loro ospiti, da mettere poi in rete e rendere disponibili attraverso la piattaforma on line dell’Archivio di Pieve Santo Stefano”.

Un docufilm sulle memorie del Novecento

Biancalisa Conti è anche ideatrice e autrice del docufilm “VIPS – Vecchie Indimenticabili Personalità nella Storia”, proiettato presso la Fondazione Stensen di Firenze nell’ambito dell’evento di presentazione del progetto. 

Il docufilm, per la regia di Jesus Garcia Solera, nasce da una serie di incontri con persone anziane che hanno attraversato quasi del tutto il secolo appena trascorso. Molti vivono in residenze sanitarie assistite o frequentano centri diurni, alcuni continuano a svolgere attività intellettuali, artistiche, artigianali. Insomma, la storia del Novecento raccontata dagli anziani, la cui esistenza si è incrociata con i grandi eventi e i mutamenti sociali e di costume. 

Il progetto del docufilm è stato sostenuto dallo SPI- Cgil (Sindacato pensionati della Cgil) e trova adesso nuova linfa grazie alla “Stanza della memoria” e all’archivio multimediale in continuo aggiornamento. Piccole-grandi storie che arricchiscono la memoria della “Grande Storia” del Novecento. 

“La stanza della memoria – precisa Biancalisa Conti – è anche un modo per trasformare luoghi collettivi neutri come le Rsa in contesti di vera socialità, attraversati e arricchiti da relazioni affettive tra operatori e ospiti”.