Quando gli anziani si lasciano andare

Le situazioni più comuni e i consigli per affrontarle

L’aumento della vita media della popolazione italiana è ormai un dato di fatto: secondo gli indicatori Istat del 2017, gli individui di 65 anni e più rappresentano il 22,3% della popolazione totale, quelli di 80 anni e più sono invece il 6,8% del totale, mentre le persone oltre i 90 anni si attestano all’1,2%.

L’anzianità è una normale fase della vita, ma in un contesto come questo – in cui in futuro la maggior parte della popolazione sarà costituita da persone anziane – diventa sempre più importante e necessario dare a questa tappa dell’esistenza l’attenzione che merita. Quali difficoltà possono trovarsi ad affrontare le persone anziane nella nostra società? Come possono superarle? E noi come possiamo supportarle? Queste sono solo alcune domande che dovremmo porci.

Iniziamo col dire che questo momento della vita può essere vissuto con uno stato d’animo del tutto diverso da persona a persona: tutto dipenderà dal proprio carattere, dai legami con le persone che ci circondano, dalla propria condizione fisica e mentale.

Un soggetto con difficoltà motorie, non autosufficiente, oppure affetto da una patologia degenerativa, potrebbe guardare al futuro e alla propria quotidianità con pessimismo; ma potrebbe anche avere accanto a sé una rete di familiari e amici che lo sostengono ogni giorno, dandogli la forza di affrontare le difficoltà. Una persona senza gravi problemi di salute, completamente autosufficiente sia dal punto di vista fisico sia economico, potrebbe invece vivere la propria quotidianità con maggiore serenità e autonomia; ma non per questo potrebbe soffrire meno la solitudine nel caso in cui si sentisse isolata. Insomma, ogni persona ha una sua storia ed è un caso a sé.

Ci sono persone anziane, solo per fare qualche esempio, che si divertono a fare i nonni, aiutano i propri figli nel ruolo di genitori e allo stesso tempo si riscoprono come educatori per i propri nipoti. Altri addirittura si iscrivono all’università, sogno che magari in età più giovane non avevano potuto realizzare; altri ancora approfittano della pensione e del tempo libero per viaggiare o dedicarsi ai propri hobby.

In molti altri casi, però, ed è bene non ignorarli, ci sono persone anziane che vivono in solitudine, non dispongono di sufficienti risorse economiche, non si sentono utili per la società o per i propri familiari, e per queste ragioni si lasciano andare, non si prendono più cura di sé e, nei casi più estremi, quando sono presenti gravi malattie, si abbandonano alla morte.

Cosa fare quando ci si trova di fronte a una situazione simile? Da cosa può dipendere questo atteggiamento e quali sono i doveri che i familiari hanno nei confronti della persona anziana, anche e soprattutto quando questa si lascia andare? Vediamolo insieme.

Solitudine, depressione, malattia: le cause più comuni che spingono la persona anziana a lasciarsi andare

Uno dei principali fattori che incide sulla qualità della vita della persona anziana, e che di conseguenza può spingerla a lasciarsi andare, è il suo stato di salute.

Un soggetto affetto da patologie degenerative oppure che ne limitano gravemente l’autosufficienza, potrebbe non vivere serenamente la propria quotidianità, perdere la fiducia nel futuro, non sentirsi utile e convincersi di essere un peso per gli altri, in particolare per chi lo assiste. Preso dallo sconforto, potrebbe arrivare addirittura a rifiutare cure e assistenza.

E questo può accadere sia in una situazione di piena coscienza del soggetto, sia in persone affette invece da demenza senile, anche di lieve entità. Specialmente in quest’ultimo caso, potrebbe risultare davvero difficile dialogare con il soggetto, capirne lo stato d’animo ed evitare che si lasci andare.

Ma oltre a questi casi, legati alla salute della persona anziana, sicuramente frequenti ma spesso di diverse gravità, ci sono molte altre situazioni che più o meno consapevolmente possono portare la persona anziana a lasciarsi andare.

Un esempio è l’allontanamento dei figli con il matrimonio o la convivenza: dopo una vita passata insieme, questo momento è sì una grande gioia, ma può trasformarsi per la persona anziana anche in un passaggio di vita molto delicato.

Cambia la quotidianità, si modificano le abitudini, ci si può ritrovare da un giorno all’altro a passare gran parte della propria giornata in solitudine, che. può diventare ancora più pesante da sopportare se si è subita anche la perdita del coniuge.

Quando si è anziani si fa anche più frequente la perdita di amici e parenti. La sensazione di impotenza di fronte a questi avvenimenti può essere davvero grande e l’isolamento e la tristezza che ne possono derivare potrebbero indurre la persona anziana a non prendersi più cura di sé.

Un altro momento della vita di cui si parla spesso, per molti tanto atteso, ma che può destabilizzare il soggetto se non viene vissuto nel modo giusto, è il pensionamento.

Dopo una vita dedicata in buona parte al lavoro, con orari stabiliti, abitudini consolidate, giornate scandite da diverse attività, la pensione rappresenta una tappa particolare. Comporta dei cambiamenti radicali, che se da una parte garantiscono più tempo libero per dedicarsi ai propri interessi, dall’altra possono mettere in difficoltà alcune persone.

Uscendo dal mondo del lavoro, potrebbe capitare di non sentirsi più utili per la comunità e subentrare una sensazione di vuoto, con la perdita di ogni riferimento e il rischio di cadere in uno stato di depressione.

Proprio la condizione depressiva è la causa più comune di tante situazioni in cui la persona anziana decide di lasciarsi andare.

 

È bene capire che la depressione non equivale alla tristezza: non si tratta di un momento passeggero, di una sensazione di nostalgia, ma di una vera e propria condizione patologica, dalla quale non si può guarire da un giorno all’altro semplicemente imponendosi di cambiare.

E nemmeno si tratta di una condizione normale per chi è anziano. Come abbiamo visto, possono esserci molti eventi destabilizzanti, che vanno a modificare la quotidianità del soggetto, ma questo non significa che l’anzianità debba essere vissuta come un momento cupo in cui lasciarsi andare. Anzi!

In questi casi è importante che i familiari si accorgano del problema, offrendo alla persona anziana un supporto per affrontare questo difficile momento.

Con il giusto aiuto è possibile superare la condizione depressiva e riscoprire il piacere di vivere la propria vita, a tutte le età.

I doveri dei familiari e i consigli per una vita attiva

Cosa fare allora se ci troviamo di fronte a una persona anziana che si sta lasciando andare? Come possiamo aiutarla a superare un momento di difficoltà e quali consigli possiamo dare per riscoprire una vita attiva e piacevole?

Iniziamo con qualche precisazione riguardo gli obblighi dei familiari, in particolare dei figli. Ogni situazione è una storia a sé, soprattutto per quanto riguarda la condizione della persona anziana e i motivi per cui si è lasciata andare.

Come abbiamo visto, tutto potrebbe aver origine da un evento destabilizzante, da una malattia o da una condizione di solitudine e isolamento.

Il codice civile italiano stabilisce per i figli l’obbligo di aiutare i genitori in caso di difficoltà. Qualora questa sia di tipo economico, i figli hanno il dovere, secondo le loro possibilità, di aiutare i genitori e di fornire loro assistenza, senza abbandonarli qualora subentrino dei problemi di salute e non siano più completamente autosufficienti.

Chi non aiuta i propri genitori e non presta loro cure in caso di necessità, viola gli obblighi di assistenza familiare e incorre nel reato di abbandono, che vale per i minori, ma anche per le persone non autosufficienti in generale.

Questo vale anche nel caso in cui sia la persona anziana a lasciarsi andare, a rifiutare l’assistenza o le cure.

In generale i figli sono tenuti a rispettare le indicazioni e il volere dei genitori, ma dal punto di vista legale, anche quando è la persona anziana a rifiutare l’assistenza, i figli vengono comunque ritenuti responsabili, per esempio nel caso in cuisi trovi in uno stato di totale abbandono, subisca un infortunio o si procuri delle lesioni.

Detto questo, ci sono alcuni suggerimenti che possiamo dare a chi si trova ad assistere persone anziane. Prima di tutto rivolgetevi a un medico specialista che possa valutare il vostro caso, in secondo luogo rispettate le sue preferenze evitando di procurare stress.

Cercate sempre di essere disponibili nel caso in cui la persona abbia bisogno di aiuto, ma confrontatevi con uno psicologo per capire come affrontare la situazione e non risultare troppo invadenti, con il rischio che la persona si senta un peso per chi la circonda. In caso di difficoltà motorie, cercate di assistere l’anziano fornendogli strumenti appositi come bastoni, deambulatori o montascale, che lo possano aiutare a essere il più autonomo possibile.

Siate pazienti, perché specialmente nel caso in cui la persona anziana soffra di un disturbo depressivo, i cambiamenti in positivo possono arrivare sul lungo termine e non dall’oggi al domani.

Infine per tutte le persone anziane c’è un consiglio che vale sempre: mantenersi attive.

Fare i nonni, coltivare le amicizie e gli hobby, impiegare il proprio tempo nel volontariato, viaggiare, leggere: ognuno può scegliere cosa più gli piace, l’importante è essere consapevoli che l’anzianità è una fase della vita come altre, con i suoi lati positivi e negativi. Tutto sta nel viverla con l’approccio giusto, affrontando le difficoltà a testa alta.

E in tutto questo non dimentichiamo che la qualità delle nostre società moderne si misura anche da quanto sono in grado di rispettare e assistere i loro cittadini più anziani, senza abbandonarli.