I migliori assistenti vocali per anziani

Google Nest Audio (ex Google Home), Amazon Echo (Alexa) ed ElliQ a confronto

Le statistiche di Anziani.stat confermano le sensazioni di molti over65: solitudine, poca energia a causa di problemi di salute che si presentano a questa età, poca attività sportiva e poca voglia di uscire per incontrare altre persone o avere ospiti a casa propria.

Se da una parte gli anziani appaiono poco propensi a incontrare amici e parenti, dall’altra anche i figli – ormai adulti che lavorano e che hanno una loro famiglia – dispongono di poco tempo per andare a trovare i genitori e fare delle attività con loro a causa dei troppi impegni.

Gli assistenti vocali possono essere un’ottima soluzione per far sentire meno sole le persone anziane, per stimolarle a intraprendere nuove attività, riscoprire passioni e hobby, come la musica, la cucina, il canto o lo sport. Possono essere un mezzo per aiutarle, poco a poco, a ritrovare la voglia di condividere questi momenti anche con altre persone come i nipoti.

Infatti, sebbene all’apparenza possano sembrare strumenti lontani da chi non ha molta dimestichezza con la tecnologia, a differenza degli smartphone – caratterizzati da un’interfaccia visiva e ricca di icone -, gli assistenti vocali hanno un design molto semplice e si attivano facilmente, basta pronunciare i comandi a voce.

Vediamo cos’è un assistente vocale e quale, tra Google Nest Audio (ex Google Home), Amazon Echo (alias Alexa) ed ElliQ, è il dispositivo migliore che un figlio può comprare per provare a migliorare la qualità di vita di un genitore anziano.

Cos’è un assistente vocale

Un assistente vocale è un’intelligenza artificiale, solitamente inserita all’interno di un altoparlante collegato a Internet tramite connessione wireless. L’altoparlante dà voce all’intelligenza artificiale, che è la mente del dispositivo.

Per far funzionare l’assistente vocale bisogna avere un account collegato al dispositivo e l’app di riferimento. Dall’app si configurano le funzionalità che si preferiscono.

Nel caso di un genitore anziano probabilmente sarà il figlio, la figlia – o sempre più spesso i nipoti – ad avere più familiarità con la tecnologia, a configurare le funzioni dell’assistente a seconda delle esigenze e delle preferenze del genitore.

Una volta portato a termine questo passaggio, l’assistente vocale è pronto. Attivarlo è davvero molto semplice. Per esempio, per avviare l’assistente vocale di Google, basta dire “Ok Google” o basta pronunciare “Alexa” per attivare quello di Amazon e poi continuare con le domande.

Come un assistente vocale può migliorare la vita di una persona anziana

Per una persona anziana avere uno smart speaker in casa significa avere sempre qualcuno con cui conversare, che la ascolta, interagisce con lui o con lei e che l’aiuta a ricordare gli appuntamenti di routine, come prendere le medicine o provare la pressione.

Un assistente vocale può riprodurre brani musicali, iniziare una conversazione, imparare a riconoscere il timbro di voce, memorizzare le abitudini di chi gli parla, stimolando la mente per mantenerla sempre attiva.

Grazie all’assistente vocale, si possono spegnere e accendere le luci, senza doversi alzare o senza la fatica di dover fare le scale per illuminare il piano superiore o il piano inferiore. Si può rispondere al telefono e fare chiamate, senza dover cercare nella rubrica dello smartphone.

Può aiutare a fare la lista della spesa e a ordinarla online, ricevendola direttamente a casa ed evitando così lo sforzo di portare sacchetti molto pesanti o di uscire in una giornata di maltempo. Può dettare i passaggi necessari per preparare un dolce o per realizzare una qualsiasi altra ricetta: sarà come avere accanto un vero aiutante in cucina.

La scelta di assistenti vocali che si trovano oggi sul mercato è molto ampia.

Noi ci soffermiamo sul confronto tra Google Nest Audio, che ha sostituito Google Home, e Amazon Echo, l’apparecchio con l’assistente Alexa. Diamo inoltre uno sguardo a ElliQ, uno smart speaker pensato appositamente per gli anziani.

Come funzionano Google Nest Audio (che ha sostituito Google Home) e Amazon Echo (alias Alexa)

L’intelligenza artificiale che sta dietro al noto Google Home, oggi Google Nest Audio – l’assistente Google per la casa – è Google Assistant. Dietro ad Amazon Echo invece c’è Alexa.

Entrambi i dispositivi sono adatti a persone di tutte le età, anche agli anziani che non hanno molta familiarità con la tecnologia. Usarli è semplicissimo: nel caso di Google Home, per iniziare una conversazione, togliersi un dubbio o semplicemente ascoltare la propria canzone preferita basta pronunciare “ok, Google”, e “Alexa” nel caso di Amazon Echo.

Mettiamo a confronto alcune delle funzionalità più importanti per scegliere il dispositivo più adatto.

L’assistente vocale più preparato alla conversazione

L’assistente più preparato a rispondere sembra essere Google Assistant, poiché ha accesso a un maggior numero di informazioni, più complete e più chiare. Infatti Google è uno dei migliori motori di ricerca.

Alexa invece usa come fonte Wikipedia e cerca le risposte alle domande sul motore di ricerca Bing.

Ovviamente, però, quando si tratta di fare shopping, il più efficiente tra i due è Alexa, poiché attinge direttamente da Amazon, uno dei migliori siti per gli acquisti online.

Alexa è migliore come assistente domestico.

In situazioni molto rumorose chi capisce meglio ciò che gli viene detto è Alexa. Google Assistant però è in grado di capire due comandi contenuti nella stessa frase.

Quando si parla con Alexa bisogna stare attenti alla pronuncia o alle parole che si usano.

Un aspetto su cui entrambi gli assistenti sicuramente continueranno a lavorare è la personalizzazione, perché la conversazione sia sempre più fluida, continua e naturale.

L’assistente vocale migliore

Dopo aver confrontato la bravura dei due assistenti vocali sulle funzioni che possono essere più utili per un genitore anziano, è comunque difficile dire quale sia il migliore in assoluto. Tuttavia ci sono delle differenze che possono aiutare figli e nipoti nella scelta.

Ecco alcuni motivi per cui comprare un assistente vocale piuttosto che un altro:

  • Google Nest Audio è utile a chi è interessato a fare ricerche, a ricevere un aiuto nell’organizzare la propria giornata e ad avere una conversazione che sia il più possibile naturale. Quindi, se il tuo genitore anziano è il tipo di persona che chiede sempre “perché” e vuole trovare nuovi passatempi per le sue giornate probabilmente, Google Home fa al caso suo.
  • Amazon Echo è consigliato per chi fa spesso shopping, per chi vuole avere sotto controllo tutta la casa usando un solo dispositivo e avere a disposizione più funzioni.

Per quanto riguarda il costo e il design, i prezzi dei due dispositivi sono molto simili. Il design è diverso nelle forme e nei colori, ma entrambi si inseriscono in modo armonioso in case di ogni stile.

C’è però una funzionalità presente in Alexa, pensata appositamente per le persone anziane che vivono sole. Si tratta di Alexa Care Hub.

Alexa Care Hub: la funzione di Amazon per gli anziani che vivono da soli

Nell’autunno del 2020 Amazon ha lanciato una funzione gratuita nell’app Alexa che permette ai figli e ai nipoti di prendersi cura delle persone anziane che vivono da sole, facendo un check-in da remoto per verificare che stiano bene.

Basta che l’anziano abbia un dispositivo Echo in casa e che il caregiver abbia l’applicazione Alexa istallata sul proprio smartphone.

Non solo. La nuova funzionalità permette di ricevere una notifica ogni volta che la persona anziana chiede aiuto ad Alexa. 

ElliQ: l’assistente vocale progettato con e per gli anziani

Vediamo infine ElliQ, l’assistente vocale progettato nel 2016 in Israele insieme agli anziani e su misura per loro. Nel febbraio del 2017 è stato testato in alcune case per anziani a San Francisco.

ElliQ si distingue dagli assistenti di Amazon e Google per il design: è un robot e si potrebbe scambiare facilmente per una lampada.

Infatti è composto da una base in cui sono integrati gli altoparlanti e il microfono. La base ricarica il tablet e una lampada che ha la possibilità di piegare la parte superiore in tre modi diversi.

Le capacità di movimento di ElliQ fanno sì che l’intelligenza artificiale sembri più umana: la parte superiore della lampada compie movimenti che somigliano ai cenni che solitamente le persone fanno con la testa durante una conversazione.

Il tablet collegato ad ElliQ permette agli anziani di svolgere tutte le attività tipiche di un tablet e di fare e ricevere videochiamate in qualsiasi momento. Uno dei video presenti su YouTube, ad esempio, mostra come una persona anziana, che sta facendo yoga guidata da ElliQ, può nello stesso momento ricevere una videochiamata, rispondere e parlare senza smettere di fare gli esercizi.

ElliQ quindi non è solo un robot da compagnia, ma è anche capace di stimolare la persona a livello fisico e mentale. Come Google Assistant e Alexa, memorizza le abitudini e le preferenze, avvisa quando è il momento di prendere le medicine e suggerisce programmi da vedere o ascoltare e attività da svolgere. Permette di fare e ricevere videochiamate, avvisa in caso di messaggi o email ricevute.

ElliQ inoltre può essere configurato per impostare determinate attività o azioni da ricordare.

Oggi è in vendita sul sito ufficiale, ma al momento è disponibile solo in alcune località americane e in lingua inglese. Non ci resta che sperare che sia presto disponibile anche in Italia e soprattutto nella nostra lingua.

A ciascuno il suo assistente vocale

Come abbiamo visto la scelta di assistenti vocali è davvero ampia – dai vari dispositivi di Google a quelli di Amazon – e non è né scontato né semplice dire quale sia il migliore in assoluto.

Sono soluzioni molto simili e le caratteristiche che li rendono diversi davvero poche, tanto da non essere vincolanti nella scelta.

Una cosa è certa: qualunque dei due si scelga diventerà, in poco tempo, parte della quotidianità del proprio genitore anziano. L’assistente vocale non solo è un aiuto nelle azioni di routine, come mettere il timer per il tè o fare la lista della spesa e ordinarla a domicilio, ma è anche utile per azioni più semplici, come stimolare la conversazione, conoscere il meteo o ascoltare la propria canzone preferita.