I migliori assistenti vocali per anziani
Google Nest Audio (ex Google Home), Amazon Echo (Alexa), Apple Siri ed ElliQ a confronto: quale assistente vocale scegliere per le persone anziane? Gli assistenti vocali stanno diventando sempre più popolari nelle case di tutto il mondo, ma per le persone in età avanzata rappresentano qualcosa di più di un semplice gadget tecnologico. Questi dispositivi intelligenti, infatti, possono migliorare la qualità della vita, far sentire meno la solitudine e aiutare chi vive solo a mantenersi autonomo e attivo.
Vediamo insieme cosa possono fare gli assistenti vocali per le persone in età avanzata e le caratteristiche di alcuni dei sistemi più utilizzati.
- Compagnia, sicurezza e aiuto quotidiano
- Cos’è un assistente vocale
- Cosa può fare un assistente vocale?
- Google Nest Audio (exGoogle Home) e Amazon Echo (alias Alexa)
- Apple Siri e AppleHomePod
- ElliQ: l’assistente vocale progettato con e per gli anziani
- Come scegliere l’assistente vocale? A ciascuno il suo
- E ChatGPT?
Compagnia, sicurezza e aiuto quotidiano
Le statistiche di Anziani.stat confermano le sensazioni di molti over65: solitudine, minor energia a causa di problemi di salute, scarsa attività sportiva e poca voglia di uscire per incontrare altre persone o avere ospiti a casa propria.
Se da una parte alcune persone anziane appaiono meno propense a incontrare amici e parenti, dall’altra anche i figli – ormai adulti che lavorano e che hanno una loro famiglia – dispongono di poco tempo per andare a trovare i genitori e svolgere delle attività con loro a causa dei troppi impegni.
Gli assistenti vocali possono essere un’ottima soluzione per far sentire meno sole le persone anziane, per stimolarle a intraprendere nuove attività, riscoprire passioni e hobby come la musica, la cucina, il canto o lo sport. E possono diventare un mezzo per aiutare chi si sente solo a ritrovare, a poco a poco, la voglia di condividere gli amati passatempi con altre persone, come i nipoti.
Lo confermano anche i risultati di uno studio del Centro di ricerca dell’Università Cattolica EngageMinds HUB in collaborazione con DataWizard e con il contributo di Amazon: il progetto Voice4Health. Dall’indagine risulta che 3 persone su 4 abbiano migliorato il loro benessere generale, emotivo e relazionale, grazie all’uso dell’assistente vocale.
Infatti, questi sistemi sono progettati proprio per intrattenere e facilitare molte attività quotidiane. Per esempio, possono fungere da promemoria per prendere i farmaci, aiutare a gestire gli appuntamenti medici, trasmettere i brani del nostro cantante preferito, leggere audiolibri e comunicare le notizie del giorno. Rispondono alle domande e interagiscono con le persone e possono anche avviare videochiamate, aiutando chi vive solo a mantenersi in contatto con i propri cari e gli amici.
Se poi l’abitazione in cui si vive è una casa domotica, gli assistenti vocali permettono anche di controllare le luci, aprire le tapparelle o regolare il termostato, con un semplice comando. Senza contare che, in caso di emergenza, gli assistenti vocali, se programmati, possono contattare immediatamente i familiari o i vicini di casa.
Cos’è un assistente vocale
Anche se all’apparenza possono sembrare strumenti lontani da chi non ha molta dimestichezza con la tecnologia, a differenza degli smartphone – caratterizzati da un’interfaccia visiva e ricca di icone -, gli assistenti vocali hanno un design molto semplice e si attivano facilmente pronunciando i comandi a voce.
Ma cos’è esattamente un sistema di questo tipo ?
Un assistente vocale è un’intelligenza artificiale, solitamente inserita all’interno di un altoparlante collegato a Internet tramite connessione wireless. L’altoparlante dà voce all’intelligenza artificiale, che è la mente del dispositivo.
Per far funzionare l’assistente vocale bisogna avere un account collegato al dispositivo e l’app di riferimento. Dall’app si configurano le funzionalità che si preferiscono.
Nel caso di un genitore anziano probabilmente sarà il figlio, la figlia – o sempre più spesso i nipoti – ad avere più familiarità con la tecnologia, a configurare le funzioni dell’assistente a seconda delle esigenze e delle preferenze del genitore.
Una volta portato a termine questo passaggio, l’assistente vocale è pronto. Attivarlo è davvero molto semplice. Per esempio, per avviare l’assistente vocale di Google, basta dire “Ok Google” o basta pronunciare “Alexa” per attivare quello di Amazon e poi continuare con le domande.
Cosa può fare un assistente vocale?
Per una persona anziana avere uno smart speaker in casa significa avere sempre qualcuno con cui conversare, che la ascolta, interagisce con lui o con lei e che l’aiuta a ricordare gli appuntamenti di routine, come prendere le medicine o provare la pressione.
Abbiamo già visto che un assistente vocale può riprodurre brani musicali, leggere un audiolibro, fare una videochiamata, ma può anche accendere la TV, iniziare una conversazione, imparare a riconoscere il timbro di voce, memorizzare le abitudini di chi gli parla, stimolando la mente per mantenerla sempre attiva.
Grazie all’assistente vocale, si possono spegnere e accendere le luci, senza doversi alzare o senza la fatica di dover fare le scale per illuminare il piano superiore o il piano inferiore. Si può rispondere al telefono e fare chiamate, senza dover cercare nella rubrica dello smartphone.
Un sistema di questo tipo può aiutare a fare la lista della spesa e a ordinarla online, ricevendola direttamente a casa ed evitando così lo sforzo di portare sacchetti molto pesanti o di uscire in una giornata di maltempo. Può dettare i passaggi necessari per preparare un dolce o per realizzare una qualsiasi altra ricetta: sarà come avere accanto un vero aiutante in cucina.
Qual è l’assistente vocale migliore di tutti?
Google Nest Audio (ex Google Home), Amazon Echo (alias Alexa), Apple Siri ed ElliQ: la scelta di assistenti vocali che si trovano oggi sul mercato è molto ampia ed è importante preferire quelli con le funzioni più adatte alla persona che dovrà usarle e soprattutto compatibili con i dispositivi che utilizza.
In questo approfondimento, ci soffermiamo soprattutto sul confronto tra Google Nest Audio, che ha sostituito Google Home, e Amazon Echo, l’apparecchio con l’assistente Alexa.
Diamo inoltre uno sguardo ad Apple Siri ed ElliQ, uno smart speaker pensato appositamente per gli anziani.
Google Nest Audio (exGoogle Home) e Amazon Echo (alias Alexa)
L’intelligenza artificiale che sta dietro a Google Home, oggi Google Nest Audio – l’assistente Google per la casa – è Google Assistant; mentre dietro ad Amazon Echo c’è Alexa.
Entrambi i dispositivi sono adatti a persone di tutte le età, anche agli anziani che non hanno molta familiarità con la tecnologia. Usarli è semplicissimo: nel caso di Google Nest Audio, per iniziare una conversazione, togliersi un dubbio o semplicemente ascoltare la propria canzone preferita basta pronunciare “ok, Google”, e “Alexa” nel caso di Amazon Echo.
Mettiamo a confronto alcune delle funzionalità più importanti per scegliere il dispositivo più adatto.
L’assistente più preparato a rispondere sembra essere Google Assistant, poiché ha accesso a un maggior numero di informazioni, più complete e più chiare. Infatti Google è uno dei migliori motori di ricerca.
Alexa invece usa come fonte Wikipedia e cerca le risposte alle domande sul motore di ricerca Bing.
Ovviamente, però, quando si tratta di fare shopping, Alexa, attinge direttamente da Amazon, uno dei migliori siti per gli acquisti online.
Alexa è più consigliato come assistente domestico.
In situazioni molto rumorose chi capisce meglio ciò che gli viene detto è Alexa. Google Assistant però è in grado di capire due comandi contenuti nella stessa frase.
Quando si parla con Alexa bisogna stare attenti alla pronuncia o alle parole che si usano.
Un aspetto su cui entrambi gli assistenti sicuramente continueranno a lavorare è la personalizzazione, perché la conversazione sia sempre più fluida, continua e naturale.
Nest Audio e Alexa a confronto
Dopo aver confrontato la bravura dei due assistenti vocali sulle funzioni che possono essere più utili per un genitore anziano, è comunque difficile dire quale sia il migliore in assoluto. Tuttavia ci sono delle differenze che possono aiutare figli e nipoti nella scelta:
- Google Nest Audio è utile a chi è interessato a fare ricerche, a ricevere un aiuto nell’organizzare la propria giornata e ad avere una conversazione che sia il più possibile naturale. Quindi, se si è il tipo di persona che chiede sempre “perché” e vuole trovare nuovi passatempi per le sue giornate probabilmente, Google Home fa al caso suo.
- Amazon Echo (Alexa) è consigliato per chi fa spesso shopping, per chi vuole avere sotto controllo tutta la casa usando un solo dispositivo e avere più funzioni. È compatibile con smartwatch, smartphone, TV… Anche Alexa può essere usato per ascoltare musica, libri, aggiornarsi sulle ultime notizie e sul meteo, impostare sveglie, creare la lista della spesa e ricordare gli appuntamenti.
Per quanto riguarda il costo e il design, i prezzi dei due dispositivi sono molto simili. Il design è diverso nelle forme e nei colori, ma entrambi si inseriscono in modo armonioso in case di ogni stile.
C’è però una funzionalità presente in Alexa, pensata appositamente per le persone anziane che vivono sole. Si tratta di Alexa Care Hub.
Alexa Care Hub: la funzione di Amazon per gli anziani che vivono da soli
Nell’autunno del 2020 Amazon ha lanciato una funzione gratuita nell’app Alexa che permette ai figli e ai nipoti di prendersi cura delle persone anziane che vivono da sole, facendo un check-in da remoto per verificare che stiano bene.
Basta che l’anziano abbia un dispositivo Echo in casa e che il caregiver abbia l’applicazione Alexa installata sul proprio smartphone.
Non solo. La nuova funzionalità permette di ricevere una notifica ogni volta che la persona anziana chiede aiuto ad Alexa.
Ecco come funziona: tramite l’applicazione basta invitare la persona anziana ad associare il suo dispositivo con quello di proprietà di figli o nipoti. A quel punto il caregiver potrà sapere se la persona cara sta bene, perché Care Hub di Alexa lo informerà su cosa la persona anziana sta facendo. In caso di caduta, malore o un altro pericolo, quest’ultima può avviare una chiamata per ricevere soccorso.
Apple Siri e AppleHomePod
Apple Siri è l’assistente vocale di Apple, integrato nei dispositivi come iPhone, iPad, Mac e Apple Watch, è presente anche in AppleHomePod: l’assistente virtuale di Apple. L’altoparlante dalla forma tonda e disponibile in diversi colori imposta promemoria, invia messaggi, accende le luci di casa quando si rientra, regola la temperatura e ha moltissime altre funzioni utili. Come tutti i dispositivi Apple, anche AppleHomePod è progettato per proteggere la privacy di chi lo usa.
ElliQ: l’assistente vocale progettato con e per gli anziani
Vediamo infine ElliQ, l’assistente vocale progettato nel 2016 in Israele insieme agli anziani e su misura per loro. Nel febbraio del 2017 è stato testato in alcune case per anziani a San Francisco.
ElliQ si distingue dagli assistenti di Amazon e Google per il design: è un robot e si potrebbe scambiare facilmente per una lampada.
Infatti è composto da una base in cui sono integrati gli altoparlanti e il microfono. La base ricarica il tablet. La parte superiore della lampada può piegarsi in tre modi diversi.
Le capacità di movimento di ElliQ fanno sì che l’intelligenza artificiale sembri più umana: la parte superiore della lampada compie movimenti che somigliano ai cenni che solitamente le persone fanno con la testa durante una conversazione.
Il tablet collegato a ElliQ permette agli anziani di svolgere tutte le attività tipiche di un tablet e di fare e ricevere videochiamate in qualsiasi momento. Uno dei video presenti su YouTube, ad esempio, mostra come una persona anziana, che sta facendo yoga guidata da ElliQ, può nello stesso momento ricevere una videochiamata, rispondere e parlare senza smettere di fare gli esercizi.
ElliQ quindi non è solo un robot da compagnia, ma è anche capace di stimolare la persona a livello fisico e mentale. Come Google Assistant e Alexa, memorizza le abitudini e le preferenze, avvisa quando è il momento di prendere le medicine e suggerisce programmi da vedere o ascoltare e attività da svolgere. Permette di fare e ricevere videochiamate, avvisa in caso di messaggi o email ricevute.
ElliQ inoltre può essere configurato per impostare determinate attività o azioni da ricordare.
Oggi è in vendita sul sito ufficiale, ma al momento è disponibile solo in alcune località degli Stati Uniti e in lingua inglese. Non ci resta che sperare che sia presto disponibile anche in Italia e soprattutto nella nostra lingua.
Come scegliere l’assistente vocale? A ciascuno il suo
Come abbiamo visto la scelta di assistenti vocali è davvero ampia – dai vari dispositivi di Google a quelli di Amazon – e non è né scontato né semplice dire quale sia il migliore in assoluto.
Sono soluzioni molto simili e le caratteristiche che li rendono diversi davvero poche, tanto da non essere vincolanti nella scelta.
Una cosa è certa: qualunque dispositivo si scelga diventerà, in poco tempo, parte della quotidianità del proprio genitore anziano. L’assistente vocale non solo è un aiuto nelle azioni di routine, come mettere il timer per il tè o fare la lista della spesa e ordinarla a domicilio, ma è anche utile per azioni più semplici, come stimolare la conversazione, conoscere il meteo o ascoltare la propria canzone preferita.
Ha tutte le caratteristiche per diventare il regalo perfetto da donare alla persona cara o a un genitore anziano per il prossimo compleanno o per Natale.
E ChatGPT?
Anche ChatGPT, il sistema di intelligenza artificiale generativa di OpenAI, ha il suo assistente vocale: ChatGPT Voice. Come gli altri assistenti visti finora, può risultare molto utile a una persona anziana, soprattutto per tradurre, scrivere e-mail o creare liste.
Un’altra opportunità per rendere più semplici azioni che, per alcune persone, erano molto complesse, se non impossibili, fino a qualche tempo fa.