Non ho l’età: trovare l’amore nella terza e quarta età

Non ho l’età: trovare l’amore nella terza e quarta età

Molte persone, dopo aver compiuto sessant’anni, si convincono che non ci sarà più niente di emozionante nella loro vita, niente che li vedrà protagonisti. Sono in tanti gli anziani che si limitano a essere dei genitori presenti per i loro figli, già grandi e sposati, e dei nonni che badano ai nipoti.

Sembra quasi che nella terza e quarta età ci si debba dedicare completamente agli altri e dimenticarsi di se stessi perché si è già vissuto tutto, si sono fatte tutte le esperienze più importanti e quindi non bisogna più pensare a se stessi e alla propria felicità.

 Invece, proprio perché oggi possiamo parlare di una terza e quarta età da vivere, bisognerebbe dedicarsi ancora a se stessi, anche dopo i sessant’anni, perché non è vero che si smette di voler essere felici.

Anzi, da quello che ci dicono le statistiche dell’Istat del 2016, in Italia ci sono stati più di 7000 divorzi tra persone over 60. Insomma, sempre più spesso capita che si decida di divorziare anche quando si è già “molto grandi”.

Quando capita di rimanere da soli, proprio per un divorzio o perché l’altro è venuto a mancare, non bisognerebbe comunque provare ad aprirsi nuovamente all’amore per ritrovare quella felicità perduta?

È su questo concetto che si basa Non ho l’età, programma televisivo della RAI, prodotta da Panama Film, che è andata in onda su Rai 3 ed è già alla seconda stagione. 

Non ho l’età: il programma della RAI che racconta l’amore dopo i 70 anni

L’idea di creare la serie televisiva Non ho l’età nasce da un nuovo fenomeno sociale: l’amore nella terza e quarta età in Italia, da nord a sud: da Torino a Roma, da Bari a Vicenza, da Bologna a Salerno, da Piedimonte Matese a Mogliano Veneto, da Ostuni a Ravenna. La serie racconta storie vere di sessanta persone che, dopo aver compiuto 70 anni, hanno trovato, o ritrovato, l’amore.

I protagonisti sono persone comuni che non hanno smesso di vivere la vita a pieno e hanno continuato ad esercitare la loro socialità, frequentando amici ed essendo ben disposti a fare nuove conoscenze. 

Ogni puntata permette agli spettatori non solo di rivivere la storia dei protagonisti, ma anche di ripercorrere eventi della Storia d’Italia molto importanti, come le due guerre mondiali, gli anni del boom economico fino all’avvento di Internet e delle nuove tecnologie.

La prima stagione della serie andata in onda nel 2018 ha avuto grande successo, forse perché chi l’ha guardata ha potuto immedesimarsi nel passato di quelle persone e avere un’idea di come affrontare il futuro che oggi, per chi ha 70 anni, può essere ancora lungo.

Un’idea per non essere soltanto un genitore o un nonno, per dedicarsi anche a se stessi e ritrovare la propria felicità accanto ad una persona nuova. 

Nella terza e quarta età è infatti importante essere ben disposti a conoscere qualcun altro per non rischiare di lasciarsi andare, continuare ad avere uno stile di vita attivo e non pensare che certe cose, come l’amore, siano solo per i giovani.

Elisa e Antonio: ritrovare l’amore nella terza età

Per dare un’idea delle storie che vengono raccontate nella serie televisiva Non ho l’età, riportiamo la storia di Elisa di Lecce e Antonio di Brindisi, che si sono innamorati quando lei aveva sessant’anni e lui sessantotto.

La loro storia dimostra che non è mai tardi per innamorarsi e, anche quando hai perso la persona più importante della tua vita, puoi ritrovare l’amore perduto.

Elisa è una donna che ha sempre vissuto con i genitori. Da giovane sognava di diventare una grande stilista ma i suoi non volevano che si allontanasse dalla città dove vivevano. A quei tempi infatti non era ben visto che una donna andasse a vivere lontano da sola.

Elisa aveva quindi deciso di abbandonare il suo sogno per non lasciare i genitori. Qualche anno dopo entrambi i genitori però vengono colpiti da un ictus e rimangono paralizzati.

Elisa, che è l’unica tra i fratelli che non ha creato una propria famiglia, decide di lasciare il lavoro di sarta e diventare infermiera per assisterli.

Da quel momento, di tanto in tanto, le capita di frequentare qualcuno, ma non si lega mai perché sente sempre forte il dovere di prendersi cura dei genitori. In seguito, la madre muore e quando la sorella decide di aiutarla a curare il padre, per Elisa inizia una nuova vita.

Antonio ha una storia molto diversa da quella di Elisa. Da piccolo viene adottato da una coppia. Mentre studia, ancora giovane, si appassiona alla riparazione delle macchine. Una volta maggiorenne vuole arruolarsi. Anche i suoi genitori però non vogliono che vada a vivere lontano e così accetta un lavoro all’aeroporto di Brindisi, in modo da rimanere vicino a loro.

Durante l’uscita con un collega di lavoro, conosce quella che diventerà sua moglie e con cui avrà tre figlie. Il momento felice di Antonio finisce però a causa di una malattia che gli porta via la moglie.

In seguito, una delle figlie lo convince ad andare a vivere nella città del marito. Ed è proprio al comizio del genero, candidato alle elezioni, che Antonio conosce Elisa ed è subito amore, fin dal primo sguardo.

Da piccola Elisa sognava di sposarsi ma dopo vari eventi della sua vita aveva smesso di crederci. Antonio, dopo la morte della moglie, credeva che non si sarebbe più innamorato, che non avrebbe mai più trovato un’altra persona che lo amasse come la moglie. 

E invece entrambi, nonostante l’avanzare dell’età, hanno continuato ad avere una vita sociale attiva e sono stati aperti a conoscere persone nuove. Il loro atteggiamento positivo – e forse anche il destino – hanno fatto trovare loro l’amore dopo i sessant’anni.

In poco tempo conoscono le reciproche famiglie e decidono di sposarsi. Adesso sono una coppia felice.

Trovare l’amore nella terza età: pro e contro

Questa storia è un esempio che dimostra che trovare l’amore nella terza età è possibile. E molti raccontano che sia anche più semplice stare con qualcuno dopo i sessant’anni. 

Quando avanza l’età si è più consapevoli di cosa si cerca nell’altra persona, di come si vuole vivere il rapporto e di quello che si è disposti a dare all’altro. Le esperienze fatte da giovani hanno permesso di chiarire i propri gusti e di capire subito se l’altra persona è quella giusta.

Inoltre a una certa età i tempi dell’innamoramento si accorciano. Non ci sono più lunghi corteggiamenti. 

D’altra parte ci possono però essere anche delle difficoltà perché, almeno inizialmente, non tutti i familiari capiscono– e quindi accettano – che ci sia una persona nuova nella propria vita

Questa è una delle parti più delicate quando ci si innamora nella terza e quarta età. In questi casi bisogna capire come gestire la novità e soprattutto come comunicarla.

Non c’è un’età per l’amore

La storia di Elisa e Antonio, insieme a tutte le altre storie della serie televisiva Non ho l’età, dimostrano che non c’è un’età per l’amore. Ci si può sempre innamorare.

Perché questo accada però non basta un destino favorevole, ma occorre che chi è nella terza o quarta età non si lasci andare e si mantenga attivo. Per mantenersi in forma si possono organizzare uscite con gli amici, fare attività ricreative o sportive di gruppo, mantenere la mente allenata con giochi di memoria oppure fare volontariato.

E la cosa più importante è non smettere mai di credere che trovare l’amore dopo i sessant’anni sia possibile.